Una svolta per i consumatori di energia elettrica: l’Autoconsumo Collettivo consente ai cittadini di produrre e condividere la propria energia, beneficiando di un contributo economico.
Autoconsumo collettivo: cos’è
Con Autoconsumo Collettivo si intende la possibilità di poter condividere (oltre che consumare) energia autoprodotta, ottenendo quindi una riduzione dei costi in bolletta e talvolta anche un ulteriore ritorno economico; come? Guarda questo breve video:
Autoconsumo collettivo: beneficiari e soluzioni
Come descritto nel paragrafo precedente, da oggi è possibile condividere la propria energia elettrica ottenendo un contributo, riconosciuto dal GSE, che ne attesta la valorizzazione e l’incentivazione. Questi contributi vengono destinati dal GSE ai gruppi di auto consumatori composti da almeno due utilizzatori finali di uno stesso condominio o edificio, che tramite un accordo privato decidono di affrontare l’installazione comune di un impianto di produzione energetica rinnovabile (ad esempio, il fotovoltaico).
Autoconsumo collettivo: i requisiti per accedere
Per aderire e beneficiare dei contributi del GSE, i rappresentanti dei gruppi di autoconsumatori devono essere clienti finali con determinati requisiti: devono essere titolari di punti di connessione nello stesso edificio o condominio, la cui attività commerciale o professionale non deve essere la produzione e scambio dell’energia elettrica; infine, devono aver sottoscritto un contratto di diritto privato e contattare il Referente per la configurazione e la richiesta al GSE (ad esempio, l’Amministratore di Condominio).
I contributi per l’autoconsumo collettivo
Le configurazioni ammesse dal GSE godono di benefici per 20 anni a partire dalla prima data di rilevazione dell’energia elettrica condivisa. In poche parole, per 20 anni il GSE riconosce un corrispettivo unitario e una tariffa premio di 100€ per ciascun MWh di energia elettrica condivisa. Terminato il periodo dei 20 anni, il contratto può essere oggetto di proroga su base annuale.

NOTE: La tariffa premio non include l’energia elettrica condivisa da impianti fotovoltaici (<=20 kW) che sfruttano la detrazione del Superbonus, la quota di potenza dell’obbligo di integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici o gli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole.
Come costituire un gruppo di autoconsumo collettivo?
Per costituire un gruppo di autoconsumo collettivo è essenziale che i futuri partecipanti facciano redigere uno studio di fattibilità in modo da bilanciare il dimensionamento dell’impianto rinnovabile sulla base dei consumi degli utenti finali.
Una volta elaborata la configurazione ottimale, il Soggetto Referente della configurazione procederà con l’invio della richiesta di accesso al GSE. In un gruppo di auto consumatori di energia rinnovabile il Soggetto Referente viene identificato nel condominio (tramite il suo amministratore), o nel proprietario di un edificio, che agisce con il suo legale rappresentante o con un produttore di energia elettrica che rispetti determinati requisiti.
L’energia prodotta dall’impianto rinnovabile verrà quindi “condivisa” tra tutti i partecipanti al gruppo di autoconsumo, utilizzando la rete esistente.
L’incentivo erogato dal GSE sarà pari al minimo tra l’energia elettrica prodotta e l’energia elettrica consumata dai partecipanti al gruppo di autoconsumo collettivo.
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